La Sicilia Occidentale offre infatti al visitatore altri due splendidi luoghi dove l’ antichità classica ha lasciato indelebili tracce del proprio glorioso passato. Civiltà che peraltro furono rivali.
Segesta
A mezz’ ora di automobile dall’ aeroporto di Palermo, il sito merita di essere visto prima ancora di aver fatto il check-in in albergo, come ho fatto io 😀
Il tempio è vicinissimo all’ ingresso, mentre la vista del teatro va conquistata con la fatica: una passeggiata di 20 minuti circa in salita (prima che ti preoccupi troppo, c’ è anche la navetta…).
Furono gli Elimi ad edificare questi monumenti, una popolazione pre-romana ellennizzata. Assorbirono quindi le culture che li “conquistarono”, ma si trovavano già in quei luoghi ben prima dell’ arrivo degli antichi Greci, dei quali assunsero lo stile ed il gusto.
Per quanto concerne il tempio, i capitelli richiamano chiaramente il dorico, anche se ci sono alcune anomalie rispetto ai canoni standard che rimangono un mistero: l’ assenza di copertura e di altare all’ interno e le colonne prive di scanalatura. La spiegazione più plausibile è che sia rimasto incompiuto, probabilmente a causa delle continue lotte con la vicina Selinunte.
Selinunte
Per non far torto a nessuno, anche Selinunte è stata oggetto di visita.
La vastità del parco ed il cospicuo numero di reperti presenti al suo interno mi hanno impressionata.
Parliamo dei resti di circa una ventina di templi che, non sapendo a chi fossero dedicati, sono stati denominati mediante le lettere dell’ alfabeto.
Il più vicino all’ ingresso è stato ricostruito e battezzato tempio E. Del tempio C, collocato nell’ area dell’ antica Acropoli, in prossimità della costa, rimane una fila di colonne.
Tutti gli altri sono purtroppo ridotti ad un cumulo di pietre.
Questa civiltà raggiunse il suo apice e declino nell’ arco di appena 250 anni di storia, periodo in cui riuscirono ad edificare tutte queste meraviglie, delle quali ci è arrivata una parziale testimonianza.
All’ interno del parco c’è anche un piccolo museo molto interessante, dove si trovano numerosi suppellettili, statuette votive ed altri oggetti d’ uso quotidiano.
La valle dei templi di Agrigento
L’ abbiamo tenuta per ultima e, sinceramente, prima di arrivarci, mi sono chiesta più volte le ragioni di una fama tale da “oscurare” i parchi archeologici vicini. D’ altronde, i siti visitati in precedenza, anche presi singolarmente, valgono il viaggio in Sicilia. Quando mi sono trovata davanti al tempio della Concordia, mi sono data la risposta da sola.
Versa in ottimo stato di conservazione grazie alla costante manutenzione di cui ha goduto nel corso dei secoli, poiché, dopo l’ edificazione, è stato reimpiegato dai romani, dai bizantini cristiani e dai normanni.
Quando vedo cose di incommensurabile bellezza, penso a quanto noi esseri umani siamo piccoli e finiti. Eppure, nell’ arco delle nostre brevi vite, siamo in grado di costruire cose che ci sopravvivranno e che, in alcuni casi, verranno ammirate nei secoli a seguire. Forse anche le genti del futuro si interrogheranno su di noi, come noi ci interroghiamo su ciò che accadde in passato. Talvolta senza arrivare a comprendere.
Per apprezzare al massimo un luogo come questo, consiglio spassionatamente una visita guidata. Una persona esperta ed appassionata, come quella che ha accompagnato noi, in un paio d’ ore ti farà scoprire ed apprezzare molti più aspetti e dettagli di quanti tu possa immaginare.
Ti è venuta voglia di fare una vacanza che coniughi natura e cultura, come quella che ho fatto io in Sicilia? Per vedere i video che ho girato, ti consiglio di dare un’ occhiata anche al mio canale YouTube.
Se vuoi che mi occupi io di organizzare la tua prossima vacanza, contattami.
Libero
Ho visitato un paio di volte queste località e mi ritrovo perfettamente a mio agio nella tua descrizione. Quello che però mi stupì un tempo, fu la vastità e importanza di Selinunte in rapporto allo stato di abbandono e incuria. Spero che oggi non sia così, e che sia nata una nuova stagione di attenzione, preservazione e promozione di siti culturali e archeologici così importanti. Anche perché il turismo, se viene, non fa male…
Antonia
Ciao e grazie del tuo contributo! Per quanto ho avuto modo di vedere di persona, il sito non mi ha dato assolutamente la sensazione di incuria, al contrario: è un cantiere aperto, dove promuovono varie attività per coinvolgere anche i visitatori nell’ esperienza archeologica. Se deciderai di tornarci, all’ interno del museo vedrai che vengono proiettati dei video in cui sono mostrati i lavori in corso e spiegati la dinamicità del sito e tutte le nuove scoperte.
Un caro saluto.