Per i nostri 3 giorni a Dubai, abbiamo scelto come mezzo di trasporto gli autobus turistici che girano la città seguendo diversi itinerari tematici. I vantaggi offerti da questo tipo di servizio sono: la frequenza dei mezzi, il fatto che fermano in diversi luoghi d’ interesse dove si può sostare a piacimento e l’ audioguida in lingua che spiega le varie tappe. Per chi ha pochi giorni è una soluzione economica e istruttiva.
Con il biglietto poi omaggiano gli ingressi ad altri musei e ticket per altre attrazioni, compresi i tour in barca per vedere la città dal mare. Rimangono escluse le attrazioni principali come il Burji Khalifa, per il quale si può fare un ingresso a parte. E’ consigliabile prevederlo prima perché ci sono fasce orarie tra cui scegliere e il numero dei partecipanti è controllato. Quindi se volete decidere voi quando andarci e avere la sicurezza di riuscire ad entrare, meglio muoversi per tempo.
A Dubai ci sono talmente tanti centri commerciali che forse una settimana intera dedicata unicamente a quelli non basterebbe.
Noi ci siamo concentrati sui primati: per cominciare dal già citato grattacielo più alto, il celeberrimo Burj Khalifa. Al cui interno hanno messo anche l’ ascensore più veloce, già che c’erano.
Poi non ci si può certo perdere il Dubai Mall, il centro commerciale più grande al mondo. Che, per inciso, non è quello con le piste da sci indoor più famose al mondo, ma in compenso vanta al suo interno l’ acquario più grande e fuori le fontane più alte.
Tutti sanno che, sempre a Dubai, c’è l’hotel più lussuoso al mondo, il Burj al-Arab. È quello a forma di vela, per intenderci. Vanta ben 7 stelle e per entrare è richiesta una consumazione minima di 70 Euro. Noi l’ abbiamo fotografato da fuori 🙂
Questa cosa dei primati l’ hanno presa molto sul serio, se non si fosse già capito. Girando un po’ per la città, ne abbiamo scoperti altri: hanno anche l’ isola artificiale più grande del mondo, la Palm Jumeirah, il ristorante di lusso più alto, sempre dentro al palazzo più alto. Senza contare tutto quello che hanno in programma, visto che siamo al 20% del progetto dell’ emiro.
Se volete vedere lo sfarzo, il lusso e
il desiderio di primeggiare sempre, andate a Dubai.
Poi abbiamo scoperto anche che l’elemosina volontaria è un pilastro dell’ Islam, secondo il quale ci si purifica destinando una parte dei propri guadagni alle categorie più svantaggiate della società. A questo si aggancia un altro concetto fondamentale: aiutare il prossimo per ricavarne profitto viola gravemente le leggi umane e divine. Ne deriva che l’ usura o il semplice prestito con l’ applicazione di interessi per i musulmani costituiscono grave illegalità nonché peccato.
Restando in tema di contrasti, ma uscendo dall’ambito concettuale per andare più sul terra terra, vi racconto anche che il pasto più economico di tutta la mia luna di miele l’ho consumato proprio a Dubai. Ci siamo addentrati in uno dei loro Suk, una viuzza fuori dai normali percorsi. Abbiamo scelto un locale che si presentava decisamente male, con piastrelle piuttosto sporche ai muri e un lavandino in sala. Sì, esatto, un lavandino che si trovava proprio dietro al nostro tavolo. Si lavavano le mani lì, senza doversi scomodare per cercare la toilette. D’altronde, non essendoci tovaglioli al tavolo, risultava un accessorio abbastanza fondamentale, da tenere a portata di mano. Nel locale non c’erano occidentali, ma siamo stati trattati come tutti gli altri.
Ci hanno portato acqua aromatizzata in una brocca (no, non mi è venuta la dissenteria), una zuppa di verdure non ordinata e un antipasto di verdure e datteri, non ordinato pure quello. Del menu fotografico plastificato erano disponibili 4 piatti su 20 e abbiamo scelto il pollo con riso basmati. La pirofila di riso era enorme e il pollo era morbido. Abbiamo speso in dirham l’equivalente di 8 Euro e ci è parso quantomeno educato lasciare la mancia. Questo è stato il pasto che mi è rimasto più impresso del nostro soggiorno a Dubai. Probabilmente complice il lavandino.
Concludo questo articolo con due immagini emblematiche. La prima vi mostra un assaggio dello spettacolo delle fontane, che si tiene tutti i giorni presso il Dubai Mall. La seconda foto invece è stata scattata al museo di Dubai. Si tratta di una ricostruzione di un loro villaggio così com’era fino agli anni ’70 del XX secolo.
Già, perché il petrolio è stato trovato per la prima volta nel 1966, da lì ha avuto inizio la svolta.
Vorresti anche tu fermarti a Dubai, magari prolungando uno scalo prima di raggiungere qualche destinazione esotica? Allora contattami e lascia che organizzi tutto io.