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Lanzarote è stata la prima delle isole Canarie che ho visitato. Devo ammettere che nel mio cuore è rimasta la favorita.

Per prima cosa, ha fatto scattare quella scintilla che mi ha portata successivamente a vedere buona parte dell’ arcipelago. Poi, oltre al legame affettivo, ci siano altri aspetti che mi hanno conquistata.

La prima caratteristica che mi viene in mente di questa bella isola è l’ armonia. Probabilmente perché ha un piano regolatore che ha fatto sì che le costruzioni venissero realizzate tutte secondo il medesimo criterio. Le casette sono bianche, massimo due piani, con i tetti quadrati. Inoltre, non è stata oggetto di abusi edilizi che si possono trovare altrove, alle Canarie.

Infine, c’ è quell’ impronta di Manrique un po’ dappertutto, che conferisce a Lanzarote uno stile unico e riconoscibile, non rintracciabile altrove.

Lanzarote e’ stata e rimarra’ sempre
il mio primo amore canario.

Le preferenze sono per definizione opinabili, ci tengo a precisarlo. Infatti, una sera, fuori a Fuerteventura, parlavo con delle connazionali, che hanno snobbato Lanzarote definendola “30 anni indietro”. Per cui è indubbiamente il caso di dire de gustibus non disputandum est.

Le cose che mi sono rimaste di più impresse di Lanzarote sono state Los Jameos del Agua, l’ isla de la Graciosa e il parco naturale del Timanfaya. E non sono sicuramente le uniche degne di menzione. Dedicherò alcune righe a ciascuna di queste magiche attrazioni.

Los Jameos del Agua

Un percorso emozionante, abbellito dal tocco artistico di César Manrique, che ha saputo renderlo unico.
Qui, il lavoro iniziato dalla natura, l’ ha portato a compimento l’ uomo, giungendo ad un risultato che non ha eguali. Il complesso ospita diversi spazi: una grotta vulcanica al cui interno si trova una laguna in cui penetra l’ acqua del mare. Dalla cavità si snodano sentieri che portano a terrazze, piscine e giardini, locali commerciali e persino un auditorium.

La Graciosa

La decisione di andarci è arrivata quasi per caso, nemmeno ero convinta che valesse il prezzo del traghetto. Mai 20 Euro furono meglio impiegati! Alla Graciosa ho trovato un mare dai colori unici, come in nessun altro posto visitato alle Canarie. C’ è da fare attenzione alle onde e alla risacca, che tende a portarti al largo. Con i dovuti accorgimenti, questo è un autentico angolo di paradiso, varrebbe la pena di restare anche qualche giorno. Allontanandosi dalla spiaggia più vicina al porto, si trovano anche luoghi dove non c’ è anima viva. Sull’ isola non circolano automobili, ma si possono noleggiare biciclette e girarla piuttosto agevolmente, data l’ estensione ridotta.

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La sabbia d’oro e le acque cristalline di Isla Graciosa

Timanfaya

Sarà pure l’ arcipelago dell’ eterna Primavera, però, se proprio il giorno di ferragosto decidi di andare a vedere il vulcano attivo che ha dato origine all’ isola, magari un pochino di caldo lo dovrai sopportare 😀

I colori ed il paesaggio lasciati dal susseguirsi di eruzioni sono molto particolari. Non si può percorrere autonomamente la “Rutas de los Volcanos”, ma ci sono tour guidati frequenti che fanno fare ai visitatori il giro tra i crateri in autobus.

Poi si può assistere allo spettacolo dei geyser, e, per chi non può resistere alla tentazione, è possibile mangiare anche il cibo cucinato con il calore generato dal vulcano. Una simpatica trovata commerciale!

Acqua bollente che sgorga dal terreno


Barbecue alimentato dal calore del vulcano

 

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Consulente di viaggi

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